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Conquistare la prima volta la tanto sognata Stella Michelin è stata una cosa inaspettata, sicuramente desiderata ma altrettanto inattesa. 
La conferma ogni anno, invece, l'abbiamo vissuta con apprensione ma mai come in quest'ultimo. 
Per noi oggi è come averla conquistata per la prima volta. È stato un anno incredibile, ricco di cambiamenti, di aspettative e soddisfazioni. 
In quest'anno abbiamo finalmente creato amicizie e rapporti unici, abbiamo condiviso ogni singolo momento, delusione e gioia come solo un vero gruppo sa fare. Ci siamo sostenuti a vicenda e abbiamo cercato di migliorare i molteplici meccanismi del nostro lavoro.
Tutto questo è stato possibile grazie al nostro insostituibile chef Dario Fisichella e al fedelissimo sous chef Giordan Petrellini.
Grazie a Greta, Luca, Zeno, Giorgi, Manuel e Mardia.
Grazie al nostro "fenomeno" Luca Salvigni, al prezioso e preciso Valerio Truddaiu, a Giulia, Christian e Riccardo.
Grazie all'amico e grande professionista Giulio Marchesi sempre presente con i suoi indispensabili consigli.
Grazie a tutti i clienti e amici che hanno creduto in noi in passato e ancora di più in quest'ultimo anno sostenendoci e facendoci sentire speciali. Grazie!!
Carlotta, Lella e Marco Viglini

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Identità Golose

È una piacevole sorpresa trovare, al di là di un portone, una dimora ottocentesca totalmente nascosta agli occhi di chi passa per strada. Il bello è che è circondata da un giardino che pare un boschetto e questo verde, d’estate, quando si può godere dei tavoli all’aperto, fa la differenza in termini di ombra, frescura e romanticismo.
La sala del ristorante, di sobria eleganza, ha tavoli ben distanziati e luci garbate. A fare gli onori di casa, con grande cortesia e affabilità, è la patronne Carlotta Viglini, che in sala ha saputo attorniarsi di giovani preparati, bravi anche a descrivere brevemente, ma con efficacia, i piatti che arrivano dalla cucina.  E lì, c’è la vera novità di Villa Naj. Dario Fisichella, classe 1991, dopo anni di esperienza al fianco di Felice Lo Basso, è approdato qui e ha già dato una sua impronta alla proposta gastronomica che comunque non ha smesso di contare su ingredienti del territorio sapientemente ricercati presso piccoli produttori.
Appassionato di materie prime e originario di Catania, Fisichella ha portato una ventata di mediterraneo e ricordi di Sicilia che si respirano in piatti eseguiti con perizia tecnica, curati esteticamente e focalizzati sul gusto. Non stupisce allora di trovare la Pasta con le sarde: ma lo chef ha messo a punto una ricetta, intensa ed elegante, in assenza di sale aggiunto (solo un quid nell’acqua di cottura della pasta). Ovunque, c’è equilibrio nei sapori e una piacevolezza d’insieme. Bravissimo Luca Salvigni nel sostenere con vino (in cantina oltre cinquecento etichette) e drink i percorsi di degustazione.

Guida 2023

Identità Golose

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78 | Una Forchetta

Aria nuova in cucina: a prendere il posto del quotato Alessandro Proietti Refrigeri negli spazi che costituivano le cantine di una villa nobiliare di metà Ottocento immersa nel verde, è arrivato Dario Fisichella, siciliano classe 1991, alla guida di una brigata di giovanissimi under 30. Allievo di Felice Lo Basso, ha virato la cucina verso una maggiore semplicità e mediterraneità rispetto alla precedente gestione, con una lettura più facile del menu. Piatti come caponata e anguilla o maiale, peperoni, acciughe e capperi spiegano più di ogni teoria. Ben quattro degustazione: terra, mare, vegetale e mano libera a nove portate.  Servizio attento e valida cantina.

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Gambero Rosso 2024

Ristoranti d'Italia

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15.50 | Un Cappello

L’Oltrepò Pavese è in un certo senso una terra di mezzo, in cui alla grande tradizione gastronomica locale si aggiungono innumerevoli influenze dei territori vicini. Così può risultare quasi naturale sentire, qui più che altrove, il desiderio di una cucina libera. Villa Naj va esattamente in questa direzione con l’arrivo alla guida della cucina, da fine 2022, di Dario Fisichella, cuoco catanese, classe 1991. Le eccellenze locali, selezionate direttamente con grande cura, continuano a essere pienamente valorizzate, ma non vi è preclusione alcuna nemmeno per ingredienti non propriamente territoriali. I criteri di scelta in tutti i casi sono di ampio respiro: stagionalità, sostenibilità e qualità, con uno stile che si potrebbe definire internazionale. La tecnica è precisa e i sapori sono diretti, estremamente leggibili sia nelle delicatezze sia nella profondità. Livello altissimo nei primi: Riso all’ortolana in modernissima rivisitazione, straordinaria anche alla vista; Bottoni di 'Nduja e salsa di vongole; Spaghettone alle sarde. Tre passaggi in crescendo, ognuno dei quali, anche singolarmente, vale la visita. Il giovanissimo team di sala appare estremamente coeso e aggiunge una sensazione positiva a tutta l’esperienza con un servizio senza sbavature. La carta dei vini è interessante e con corretto posizionamento di prezzo. Da menzionare la complessa proposta di amari e distillati da fine pasto con più di 130 referenze. Menù da 80 a 125 euro. Alla carta sui 100 euro.

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Le Guide de l'Espresso 2024

La Guida dei Ristoranti

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